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I giorni dell'abbandono

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Ho voglia di 3msc

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Ho voglia di 3msc


Lei studentessa modello con come problema più grande l’interrogazione di latino dell’indomani, lui bello, indomabile, teppista e ambito da tutte……i loro sguardi si incontrano e da quel momento nulla sarà più come prima…….. Eh sì…….quante ragazze hanno sognato che una storia del genere capitasse proprio a loro, quante sono andate a letto con nel cuore e alle orecchie la musica di “Gabriel (I can fly)”, speranzose di trovare, anche loro prima a poi, un proprio Step a cui fare da Babi…….

È il 1992 quando Federico Moccia decide di scrivere una storia di ragazzi, di amori freschi, di corse in moto, scuola, risse, segreti, baci dolci e sofferti, ma che ti fanno toccare il cielo con un dito…..la storia di quei due ragazzi che solo qualche anno dopo diventeranno gli idoli di tanti adolescenti…. 3 metri sopra il cielo….Scritto il romanzo, l’autore lo presenta a varie case editrici, ma senza alcun risultato…è sull’orlo di gettare la spugna e rinunciare al sogno d’amore di quelle 319 pagine…ma decide di non arrendersi e pubblicarlo a sue spese…il successo è immediato. Le copie del libro vanno a ruba e una volta finite il testo circola per vari anni tra i giovani sotto forma di fotocopie, diventando un cult apprezzato prima solo dagli adolescenti e poi anche da genitori e perfino professori.

Dieci anni dopo la Feltrinelli decide di pubblicare una nuova stesura, dove l’autore taglia delle parti e apporta altre modifiche. Nel 2004 il sogno rivive, per la felicità di tutti i suoi fedeli lettori, nel film omonimo che vede come protagonisti Katy Saunders nei panni di Babi e Riccardo Scamarcio nei panni di un bellissimo, palestratissimo e ribellissimo Step……diciamocelo..…il corpo scolpito dell’attore e i suoi stupendi occhi verdi non sono dispiaciuti a nessuno, ragazze in particolare….

La storia colpisce tutti al cuore e anche le persone che prima non conoscevano la vicenda si appassionano, infondo, chi può biasimarli? Per quanto ricoperti magari da uno spesso strato di pessimismo quotidiano, tutti in fondo speriamo ancora nell’amore che trionfa e nel “e vissero per sempre felici e contenti”….. Forse per la sua semplicità, o per la sua immediatezza o forse soltanto perché è una storia d’amore della mia età, anche una piccola fatina romanticona come me si è lasciata trasportare dal vortice di romanticismo che impregna tutta la storia, anche se lasciando una lieve punta d’amaro al fondo perché la principessa e il principe azzurro non vivono per sempre insieme, almeno non ancora. D’altrocanto però il finale non poteva essere troppo scontato, altrimenti una volta letto avrebbe perso ogni interesse e non si sarebbe ridotto a niente di più se non una bella favola per ragazzini dove i cattivi alla fine vengono catturati e il bene prevale.

Arriviamo così al 2006 e alla pubblicazione del tanto aspettato, sognato e anelato sequel della storia, Ho voglia di te e poco dopo dell’omonimo film che il 9 marzo è uscito in tutte le sale italiane ed è subito salito alla vetta dei film più visti….

Avevamo lasciato Step in procinto di partire per la Grande Mela per buttarsi alle spalle la fine del suo amore con Babi, i problemi con un padre invadente e una madre che ha fatto delle scelte sentimentali che lui non condivide, ma soprattutto la morte del suo migliore amico Pollo. Ora sono passati due anni e finalmente il ragazzo decide che è arrivato il momento di tornare a Roma. Nessuno sa del suo ritorno a parte i suoi familiari, tanto meno Babi, che non ha mai smesso di pensare a lui, ma non l’ha mai cercato, esattamente come lui ha fatto con lei, nonostante nel cuore sappia di non averla del tutto dimenticata.
Ma tutto gli sarà molto più facile dopo l’incontro con Gin ( Laura Chiatti), una decisa e sfacciata ragazza che sogna di diventare un giorno una fotografa professionista e che si innamora follemente di lui al primo sguardo. Step sembra finalmente intenzionato a iniziare una nuova vita al suo fianco, ma l’incontro con il suo ex-amore cambierà le carte in tavola rendendo tutto più complicato del previsto per poi.......vabbè, non vi svelo il finale, altrimenti che gusto ci sarebbe?

Pieno di momenti dolci e teneri, è il classico film da guardare una sera abbracciate al proprio ragazzo e da evitare assolutamente se si è depresse perché non se ne ha uno o perché questo ci fa soffrire ed essere sull’orlo di una crisi di pianto….

Si sta parlando ora di un possibile terzo episodio, al quale, però, Riccardo Scamarcio si rifiuterebbe di partecipare temendo di rimanere troppo attaccato al personaggio di Step…sono certa che tutti voi, come me, speriate in una redenzione dell’attore…anche perché perdere l’occasione di “rifarsi gli occhi” mentre si guarda un bel film sarebbe un vero peccato…..!

Personalmente ho letto sia “3metri sopra il cielo” che “Ho voglia di te” ed è inutile negarlo…in certe parti una piccola lacrimuccia e il desiderio di entrare nella storia per poterla cambiare ci sono stati, che ci volete fare, il rosa non è un colore che mi si abbini perfettamente, ma quando il romanticismo è tanto, specie poi se espresso bene come in alcuni passaggi dove Moccia racconta le azioni con una dolcezza da maestro, è inevitabile che si esploda in questo modo. I film sono entrambi molto fedeli ai romanzi, ma ho trovato che il primo, forse proprio perché è il primo, riesca ad emozionare di più e renda appieno tutti i sogni e le speranze racchiuse nella vicenda che suscitano poi nel lettore un amore così grande per i due protagonisti e le loro vite intrecciate. Ciò che probabilmente il secondo ha come punto di forza in più rispetto al primo è la scelta delle musiche, come la stupenda “Ti scatterò una foto” di Tiziano Ferro che tocca davvero il cuore anche più duro e inattaccabile per la sua melodia e per le sue parole dolci.

In ultima analisi, consiglio a tutti sia di leggere i libri, sia di andare a vedere i film, vi garantisco non solo che meritano davvero tanto, ma anche che vi faranno emozionare e sognare una storia d’amore uguale. E se siete i tipi che si ritengono troppo dei duri per “delle cose così sdolcinate”, beh, peggio per voi. Sognare fa bene a tutti, adulti e giovani, duri e dolci, pessimisti e romantici, e quando il sogno poi consiste in una storia così bella, allora non ci si vorrebbe davvero svegliare mai.

Parola di fatina.



Eleonora De Venere 2^Bl