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Dal sorriso di Dante alla comicità di Benigni

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In "virtù" di che cosa?

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Anne e le sue domande risposta

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Anna Frank e il suo diario

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ANNE E LE SUE DOMANDE SENZA RISPOSTA

“ Perché il mio popolo deve soffrire questa crudeltà?”.

Queste sono le parole di Anne che mi hanno colpito di più.

Attraverso questa domanda lei cerca di capire il senso della tragedia che sta vivendo e quasi si rivolta ponendo a Dio delle domande senza risposta. Tuttavia, subito dopo, raccoglie le speranze nell’arca della sua anima.

Leggendo il libro mi sono accorta di quanto debba essere stato difficile per Anne essere adolescente nel periodo della guerra, anche se, grazie al suo vivace comportamento, riuscì a dare vita a delle speranze nei cuori di Margot e Peter.

Anne voleva diventare giornalista da “grande” oppure una scrittrice per restare viva nella memoria dell’umanità, ma il suo sogno sembrò morire con la deportazione. Secondo me Anne è tuttora viva attraverso il suo caro diario “Kitty” letto da migliaia di persone durante questi decenni.

Lo spettacolo teatrale, visto dalle classi del biennio, è riuscito a far rivivere in modo realistico l’esperienza delle due famiglie riunite nell’ alloggio segreto.

Anne, una ragazzina di tredici anni con tanta voglia di fare amicizia quanto di parlare, “condiva” l’atmosfera dell’alloggio con la sua allegria, con la sua voglia di vivere, con le sue speranze. Questa situazione la maturò molto. La famiglia Frank era un’unità e questo non significa solo che avevano cura gli uni degli altri, ma anche che gioivano e soffrivano insieme.

Il momento che mi ha colpito di più a teatro è stato alla fine dello spettacolo quando gli attori mentre entravano sulla scena dicevano la data e il nome del campo dove morivano i veri personaggi.

Leggete questo libro perché è un’ opera di testimonianza di un pezzo di storia.


Madalina-Maria Lepadatu, 1^A